mercoledì 27 aprile 2011





BENVENUTI,  VIAGGIATORI

Tra i vari amici che navigano sia su Facebook sia sui Blog, ci sono dei viaggiatori che hanno fatto delle esperienze extra europee un po’ fuori dalla norma. Tra noi ci si è messi in contatto, dando quindi vita a un’idea. Adesso è nato questo Blog, dedicato a chi è stato protagonista di un certo modo di viaggiare. L’elenco dei personaggi non è sigillato, ma è aperto ed elastico e può allungarsi quanto si vuole. Pertanto, tutti, e in qualsiasi momento, hanno la possibilità d’inserirsi in questo gruppo: chiunque, infatti, dovesse ritenere di poterne fare parte… dia un segnale e si provvederà alla mancanza. Dovendo scegliere, sono preferibili i viaggi compiuti fuori dall’Europa, per ridurre il numero degli aventi diritto, ma alla fine si accettano quasi tutti (tranne quelli fatti in Italia). Sia chiaro che questa non è – e non deve essere – una gara, ma va semplicemente impostata come una simpatica “riunione” tra persone che hanno molti gusti in comune.

Chi volesse fare avere materiale utile all’argomento, può inviarlo a:


Sono molto gradite le cartine-itinerario dei propri viaggi: possono essere inviate come “jpg” tramite e-mail; l’importante è che non siano salvate con una risoluzione troppo bassa, altrimenti si vedranno esageratamente piccole.
Si attendono nuovi “iscritti”. Una precisazione: lo scorrere dei nomi, con tanto di presentazione, segue unicamente l’ordine alfabetico… per non fare torti a nessuno.
In gamba.

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Io tendenzialmente non ho simpatie per le – mi sia concesso il neologismo – “sponsorizzazioni”, quando si tratta di organizzare viaggi (o libri di viaggi), perché nessuno dà mai niente per niente. Non mi va, insomma, barattare la mia libertà di muovermi solo per obbedire agli ordini di scuderia, e per rispettare dei doveri che certi impegni impongono. No, io sono sempre stato un giramondo libero e tale ho voluto esserlo fino in fondo: va da sé che ho più simpatia per chi si muove da casa senza dover ricorrere alle sovvenzioni, anziché chi non fa un passo senza prima di aver bussato alle casse dei vari sponsor. Ogni tanto c’è qualcuno che mi chiede informazioni sul come prendere contatto con qualche generoso finanziatore. A lui rispondo di non essere la persona giusta per aiutare chiunque su questo specifico argomento: difatti, è sempre stato per me un problema sconosciuto, giacché non ho mai cercato sponsor per finanziare i miei viaggi.
Adesso sì, ne cerco uno, ma per una cosa ben diversa: cerco di far pubblicare un libro già pronto e impaginato da me stesso, che però non tratta né di viaggi né di avventure… bensì è un racconto di tutt’altro tipo. A ogni buon conto, il mio è stato un modo di viaggiare quasi romantico, roba d’altri tempi, simile a quello che adottò il mio amico Sergio Stocchi: eravamo completamente responsabili di noi stessi, nel bene e nel male, e dovevamo cavarcela da soli.
Tornando a noi, torno a ripetere che non saprei neppure cosa suggerire a chi cerca uno sponsor in grado di finanziargli il viaggio, anche perché diverse volte, prima di partire, io mi licenziavo dai luoghi di lavoro (una volta ero anche riuscito a ottenere sei mesi di permesso non retribuito, ai quali avevo aggiunto un mese di ferie… e così mi sono girato il sud dell’America per sette mesi). Come si vede, l’argomento sponsor mi è del tutto sconosciuto e la Piaggio non l’ho nemmeno chiamata. Mi sarebbe piaciuto, dopo, che in occasione del libro sul viaggio in India la Piaggio mi assicurasse almeno l’acquisto di un bel po’ di copie… ma mi ha risposto picche, dette in belle ma vuote parole (con la scusa, nel 1983, di una crisi finanziaria), e alla fine non l’ho più disturbata.
Del resto, c’è stato un Presidente di un Vespa Club – al quale sono molto affezionato – che mi ha confessato che l’avere a che fare con i vari sponsor è una rottura di scatole: il Vespa Club ha fatto delle maglie polo con l’aiuto di sovvenzionatori, che però sono diventati esigenti e pretenziosi. Alla fine, perciò, si sono detti: mai più sponsor! Per una polo si pretendeva che mettessero delle scritte grandi, e in pratica il Vespa Club si è trovato con delle polo diventate come degli alberi di Natale. Da allora le prossime operazioni per il Vespa Club le farà con un po’ di sacrificio di tasca propria, cosicché non si dovrà render conto a nessuno: sbagliando s’impara.
Ma perdiana! perché se ne vedono così pochi di viaggiatori che vanno con i propri mezzi ovunque nel mondo… e senza ricorrere alle varie sovvenzioni? Senza gli sponsor penso che ci si senta più liberi di muoversi… e anche di pensare. Ormai, purtroppo, i viaggiatori liberi sono come dei rari oggetti d’antiquariato in via di estinzione.
Il fatto è che, soprattutto nell’epoca odierna, si punta agli sponsor come fossero delle scorciatoie... ma io diffido delle scorciatoie, di qualsiasi genere, perché sono delle trappole e alla fine presentano il conto. Poi, ma non ultimo, ritengo che lo sponsor ruba una gran parte della propria libertà e a questa ci tengo molto. Io, indisciplinato e poco avverso alle tabelle di marcia da rispettare, non mi va di sottostare a obblighi; ma questo, ovviamente, è un mio punto di vista e rispetto chi è d’altro avviso. Insomma, lo sponsor fa comodo però... c’è il resto.

Giorgio Càeran




2 commenti:

  1. Très bien! Concordo con quanto tu dici... Curioso di conoscere il tema della Fiaba.
    Gian Battista Pettinelli

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  2. Ti ringrazio Gian Battista, se vuoi conoscere il tema della fiaba ti indico una mia pagina di facebook (la mia 2°, dopo ovviamente l'ammiraglia "Sulle vie del mondo"), intitolata “Sulla via di Pompacarini, tra logica e magia” il cui link è https://www.facebook.com/pages/Sulla-via-di-Pompacarini-tra-logica-e-magia/389162037790523?sk .
    Anzi, mi piacerebbe conoscere la tua opinione.
    Ciao.
    Giorgio Càeran

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