BENVENUTI, VIAGGIATORI
Chi volesse fare avere materiale utile
all’argomento, può inviarlo a:
Sono molto gradite le cartine-itinerario dei propri
viaggi: possono essere inviate come “jpg” tramite e-mail; l’importante è che
non siano salvate con una risoluzione troppo bassa, altrimenti si vedranno
esageratamente piccole.
Si attendono nuovi “iscritti”. Una precisazione: lo scorrere dei
nomi, con tanto di presentazione, segue unicamente l’ordine alfabetico… per non
fare torti a nessuno.
In gamba.
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Io tendenzialmente non ho simpatie per le – mi sia
concesso il neologismo – “sponsorizzazioni”, quando si tratta di organizzare
viaggi (o libri di viaggi), perché nessuno dà mai niente per niente. Non mi va,
insomma, barattare la mia libertà di muovermi solo per obbedire agli ordini di
scuderia, e per rispettare dei doveri che certi impegni impongono. No, io sono
sempre stato un giramondo libero e tale ho voluto esserlo fino in fondo: va da
sé che ho più simpatia per chi si muove da casa senza dover ricorrere alle
sovvenzioni, anziché chi non fa un passo senza prima di aver bussato alle casse
dei vari sponsor. Ogni tanto c’è
qualcuno che mi chiede informazioni sul come prendere contatto con qualche
generoso finanziatore. A lui rispondo di non essere la persona giusta per
aiutare chiunque su questo specifico argomento: difatti, è sempre stato per me
un problema sconosciuto, giacché non ho mai cercato sponsor per finanziare i miei viaggi.
Adesso sì, ne cerco uno, ma per una cosa ben
diversa: cerco di far pubblicare un libro già pronto e impaginato da me stesso,
che però non tratta né di viaggi né di avventure… bensì è un racconto di
tutt’altro tipo. A ogni buon conto, il mio è stato un modo di viaggiare quasi
romantico, roba d’altri tempi, simile a quello che adottò il mio amico Sergio
Stocchi: eravamo completamente responsabili di noi stessi, nel bene e nel male,
e dovevamo cavarcela da soli.
Tornando a noi, torno a ripetere che non saprei
neppure cosa suggerire a chi cerca uno sponsor
in grado di finanziargli il viaggio, anche perché diverse volte, prima di
partire, io mi licenziavo dai luoghi di lavoro (una volta ero anche riuscito a
ottenere sei mesi di permesso non retribuito, ai quali avevo aggiunto un mese
di ferie… e così mi sono girato il sud dell’America per sette mesi). Come si
vede, l’argomento sponsor mi è del
tutto sconosciuto e la Piaggio non l’ho nemmeno chiamata. Mi sarebbe piaciuto,
dopo, che in occasione del libro sul viaggio in India la Piaggio mi assicurasse
almeno l’acquisto di un bel po’ di copie… ma mi ha risposto picche, dette in
belle ma vuote parole (con la scusa, nel 1983, di una crisi finanziaria), e
alla fine non l’ho più disturbata.
Del resto, c’è stato un Presidente di un Vespa Club
– al quale sono molto affezionato – che mi ha confessato che l’avere a che fare
con i vari sponsor è una rottura di
scatole: il Vespa Club ha fatto delle maglie polo con l’aiuto di
sovvenzionatori, che però sono diventati esigenti e pretenziosi. Alla fine,
perciò, si sono detti: mai più sponsor!
Per una polo si pretendeva che mettessero delle scritte grandi, e in pratica il
Vespa Club si è trovato con delle polo diventate come degli alberi di Natale.
Da allora le prossime operazioni per il Vespa Club le farà con un po’ di
sacrificio di tasca propria, cosicché non si dovrà render conto a nessuno:
sbagliando s’impara.
Ma perdiana! perché se ne vedono così pochi di
viaggiatori che vanno con i propri mezzi ovunque nel mondo… e senza ricorrere alle
varie sovvenzioni? Senza gli sponsor
penso che ci si senta più liberi di muoversi… e anche di pensare. Ormai,
purtroppo, i viaggiatori liberi sono come dei rari oggetti d’antiquariato in
via di estinzione.
Il fatto è che, soprattutto nell’epoca odierna, si
punta agli sponsor come fossero delle
scorciatoie... ma io diffido delle scorciatoie, di qualsiasi genere, perché
sono delle trappole e alla fine presentano il conto. Poi, ma non ultimo,
ritengo che lo sponsor ruba una gran
parte della propria libertà e a questa ci tengo molto. Io, indisciplinato e
poco avverso alle tabelle di marcia da rispettare, non mi va di sottostare a
obblighi; ma questo, ovviamente, è un mio punto di vista e rispetto chi è d’altro
avviso. Insomma, lo sponsor fa comodo
però... c’è il resto.
Giorgio Càeran
Très bien! Concordo con quanto tu dici... Curioso di conoscere il tema della Fiaba.
RispondiEliminaGian Battista Pettinelli
Ti ringrazio Gian Battista, se vuoi conoscere il tema della fiaba ti indico una mia pagina di facebook (la mia 2°, dopo ovviamente l'ammiraglia "Sulle vie del mondo"), intitolata “Sulla via di Pompacarini, tra logica e magia” il cui link è https://www.facebook.com/pages/Sulla-via-di-Pompacarini-tra-logica-e-magia/389162037790523?sk .
RispondiEliminaAnzi, mi piacerebbe conoscere la tua opinione.
Ciao.
Giorgio Càeran